sabato 22 gennaio 2011

MISERIA e NOBILTA' - FEBBRAIO 2011



venerdì 25 ore 21 - sabato 26 ore 21 - domenica 27 ore 18 FEBBRAIO 2011 - TEATRO VITTORIA (ora Tosti) - PRENOTAZIONI al numero telefonico 393 9704810

Torna in scena a grande richiesta un progetto ambizioso che nell'agosto 2004 è riuscito a sbancare i botteghini locali divenendo di fatto lo spettacolo teatrale che in assoluto ha contato il maggior numero di spettatori paganti nella storia teatrale ortonese.


Un successo legato alla passione per il teatro napoletano e soprattutto all’amore che lega il regista maurovanni e l'attore Tommaso Trozzi a Totò.


Miseria e Nobiltà di Eduardo Scarpetta, riportata oggi in scena dalla Compagnia Associazione Teatro Vittoria di Ortona, punta ad affermarsi ancora una volta come uno spettacolo di grande successo.


Questo il cast:


maurovanni / Don Felice Sciosciammocca, lo scrivano


tommaso trozzi / Don Pasquale, il fotografo


cinzia di maio / Donna Luisella, la seconda moglie di Felice


rosalba bello / Donna Concetta, la moglie di Pasquale


luigia d'alessandro / Pupella, la figlia di Don Pasquale


alberto maccarone / Peppiniello, il figlio di Don Felice e Donna Bettina


massimo paolucci / Marchesino Eugenio Favetti, il fidanzato di Gemma


fabrizio vanni / Marchese Ottavio Favetti "bebè", lo spasimante di Gemma


marcello impagnatiello / Gaetano Semmolone, il cuoco


alessio di chio / Don Luigino Semmolone, il figlio del cuoco


raffaella amato / Gemma Semmolone, la ballerina figlia del cuoco


rosa angela luciani / Donna Bettina, la prima moglie di Don Felice


valentino carrieri / Primo cameriere di casa Semmolone


andrea mangi / Secondo cameriere di casa Semmolone, il tonto


renato morone / Padrone di casa dei Sciosciammocca


lucia coccioli / Nadia, la modista piemontese del piano di sotto


mauro peracchia / Primo passante


rocco poeta / Secondo passante, il barese


concetta "titti" cannavà / Terza passante, la sposina


angelo natelli / Terzo passante, lo sposino


nicola mastricci / Don Arturo, spettatore del palco


sandra bracci / Donna Margherita, spettatrice del palco


patrizia esposito / Donna Filomena, spettatrice del palco


tommaso forlì / Custode del Teatro San Carlo


sandra bracci / Sarta del Teatro San Carlo


lucio d'alessandro / Maestro di danza del Teatro San Carlo


corpo di ballo / Ballerine del Teatro San Carlo


fabrizio gatto / Facchino


sergio turzo / Cuoco, il capo sala


tommaso casanova / Primo garzone, portatore di vettovaglie


nicola napolione / Secondo garzone, portatore di pietanze


giuseppe selvaggi / Terzo garzone, il muto


tommaso papa / Quarto passante, davanti al banco dei pegni


peppino maccarone / Cantante napoletano, passante di strada


giovanni di deo / Cantante lirico del Teatro San Carlo, passante di strada


corpo musicale / Chitarra e Mandolino del Teatro San Carlo, passanti di strada


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L'idea teatrale ripercorre il viaggio della sceneggiatura più fedele alla versione cinematografica di Mario Mattoli del 1954. Un film noto a molti, intriso di un grossolano e malinteso senso dello spettacolo; un film verboso e lento, in cui i personaggi sono ridotti alla misura della farsa. Oggi oramai è diventato quasi un cult-movie pur non dimenticando quanto la critica cinematografica abbia maltrattato questo film quando Totò era in vita, per poi rivalutarlo quasi subito dopo la sua scomparsa. Non si tratta di un film qualsiasi nella filmografia di Totò, per il semplice fatto che è tratto dall’opera più famosa di quell’autore di teatro napoletano, Eduardo Scarpetta, che è forse il padre più significativo della sua tradizione recitativa, nel suo stile comico, soprattutto per quella tecnica di mischiare dialetto e italiano, di combinare una lingua apparentemente colta e borghese, spesso deformata e alterata all’occasione con espressioni popolari, di cui Totò fu il più grande esecutore, ma di cui Scarpetta, ritengono gli studiosi, fu uno dei primi sperimentatori. Il film peraltro, che si apre e chiude a teatro, ricordando agli spettatori di cinema la propria origine, contiene alcune piccole aggiunte, come il personaggio di Nadia la modista piemontese, come le apparizioni di Gemma a teatro, e soprattutto la famosa scena della dettatura della lettera, che oggi si fa fatica a pensare non appartenesse al testo originario. Ma il momento più famoso della commedia, non solo del cinema di Totò ma di tutta la filmografia italiana, è certamente la scena dell’assalto agli spaghetti, che Totò compie in una sorta di raptus orgiastico; gli interpreti che lo accompagnarono in quella scena ricordarono per anni il momento esaltante ed irripetibile delle riprese e dell’improvvisazione gestuale di Totò in quell’occasione: dietro quella fame, avrebbe detto Pier Paolo Pasolini qualche anno dopo, venivano rappresentati secoli e secoli di plebi scomparse nello scorrere della storia. Il lavoro minuzioso e paziente del regista maurovanni e lo sforzo dei tutto il cast, sono riusciti a coronare di nuovo un sogno dapprima rincorso per vent’anni e poi divenuto realtà nell'agosto del 2004. Oggi, grazie all’impegno di un nuovo e più ricco cast di attori perfettamente in grado di esprimere senza grandi invenzioni l’originale natura della commedia di Scarpetta, il sogno si ripete!

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